
Renzo Tondo (Presidente Friuli Venezia Giulia) nel corso nell’inaugurazione del nuovo padiglione dell’Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione Gervasutta di Udine. (Udine 26/09/08)
“L’ultimo atto della riforma sanitaria FVG, caratterizzato dall’approvazione del protocollo con le stesse tabelle della versione originaria, di fatto, stabilisce che la sanità FVG sarà diretta e rappresentata dal mondo universitario. E’ una chiara forzatura politica di questa Giunta che mortifica la professionalità della stragrande maggioranza dei medici ospedalieri (che rappresentano l’80% del totale) e che, purtroppo, aprirà la strada ad una ulteriore lunga stagione conflittuale. A Trieste il 58% dei dirigenti medici sarà affidato a dipendenti universitari, a Udine accadrà lo stesso per il 44%. Si tratta di scelte effettuate senza alcuna motivazione, criterio, principio parametro mai dichiarato non solo in nome della trasparenza, ma anche perché previsto da precise disposizioni di legge. Nell’affidamento degli incarichi e della conseguente organizzazione ospedaliera sono stati adottati pesi e misure differenti per gli ospedali di Trieste, da una parte, Udine, San Daniele e Tolmezzo dall’altra”.
Lo dichiara il presidente di Autonomia Responsabile in Consiglio Regionale FVG, Renzo Tondo che oltre a soffermarsi sulle gravi conseguenze che la riforma sanitaria produrrà indica quali saranno le azione che AR intraprenderà.
“Si è deciso di affidare – continua Tondo – il servizio sanitario regionale ad un ente esterno (Università) che si occupa prevalentemente di ricerca, didattica e minimamente di assistenza e che, soprattutto, non ha vincoli diretti con le Istituzioni che garantiscono i finanziamenti per la salute dei cittadini. L’80% dei medici sono ospedalieri e questo nuovo assetto avrà ricadute pesanti nella funzionalità dei servizi e nell’organizzazione del sistema sanitario. Quando si parla di cura e assistenza i tempi persi sono persi in assoluto: quando un cittadino si reca in ospedale ha bisogno di essere curato subito perché i malati hanno diritto ad essere curati oggi; domani potrebbe risultare tardivo e quindi inutile. È giusto che la didattica e la ricerca trovino nei nostri ospedali lo spazio previsto per legge ma senza anteporlo all’attenzione che deve essere in primo luogo garantita al benessere dei cittadini.”
“Come Autonomia Responsabile – conclude Tondo – inizieremo una serie di incontri con le realtà che operano sia negli Ospedali che nelle Università in modo da garantire la massima trasparenza relativamente ai problemi emersi, tragica conseguenza di una riforma sbagliata”.