Gradisca ed i suoi abitanti vogliono veramente diventare la città dell’accoglienza in un sistema regionale di gestione dei migranti che sta facendo acqua da tutte le parti? Purtroppo gli oltre 400 profughi presenti nella fortezza sono la prova provata che il piano regionale sull’immigrazione ha palesemente fallito prima ancora di partire.
Questo l’argomentare del coordinatore provinciale per Autonomia Responsabile, Fabrizio Oreti assieme al rappresentante gradiscano per AR, Walter Cocco.
A seguito del summit di qualche giorno fa che ha visto coinvolto il direttivo cittadino del Pd con l’assessore regionale Torrenti in merito all’eccessiva presenza di profughi, ci saremmo aspettati soluzioni a lungo termine per evitare che casi simili avvengano nuovamente. Da quanto compare dagli organi di informazione invece spunta dal nulla l’idea di rendere gradisca “refugees friendly”, volendo trasformare il CARA come una sorta di casa dell’integrazione. Rimango basito – sottolinea Oreti – come la politica cittadina potrebbe accettare una soluzione simile. Invece di puntare sul turismo considerando le immense potenzialità di Gradisca, inserita tra l’altro nei 100 borghi più belli d’Italia, la regione sta pensando di farla diventare il capoluogo dell’accoglienza, spero che gli amministratori cittadini alzino le barricate. Sicuramente questa ipotesi toglierebbe le castagne dal fuoco alla matrigna regione, immobile in questa emergenza, e si farebbe ancora una volta leva sui comuni, trasformando una signorile comunità come quella gradiscana in un campo profughi a tutti gli effetti.
Non vorrei – evidenzia Cocco – che le promesse dell’assessore Torrenti rimanessero tali, così come già avvenuto a Gorizia dove la situazione si è risolta solo con un intervento deciso del prefetto e quindi la promessa di spostare da Gradisca solo 135 profughi su 400 va verificata con i fatti visto che finora abbiamo notato solo appelli! La paura è che questo spostamento, se mai avverrà, sia la caramella per poi scaricare sulla cittadina della fortezza un numero spropositato di profughi solo perché è presente il CARA. Per evitare l’ennesima beffa a carico del territorio Isontino – termina Oreti – sono in contatto con il capo gruppo in consiglio regionale di Ar, Renzo Tondo, per verificare le intenzioni regionali che penalizzerebbero una splendida comunità come quella gradiscana.