“Il protocollo d’intesa siglato a Udine da Regione, Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e Comune sulla dismissione dei passaggi a livello non convince”. A dichiararlo il consigliere regionale di Autonomia Responsabile, Giuseppe Sibau, primo firmatario della mozione 171 sul tema, che ha ottenuto l’unanimità di tutte le forze politiche. “Comprensibile la diffidenza dei comitati spontanei che non sono stati neppure invitati all’incontro e che si vedono ancora una volta presi in giro, dopo avere aspettato per anni una soluzione per fare fronte ai disagi arrecati ai residenti in zona Bearzi, via Cividale, via Pola, via del Bon e via Buttrio. Non comprendo le dichiarazioni dall’assessore regionale Santoro alla stampa; quest’ultima risulta più volte contraddittoria affermando che sono necessari cinque anni per concludere il cantiere al fine di spostare il traffico ferroviario e, al tempo stesso che, solo dopo cinque anni, si potrà valutare la fattibilità tecnica del progetto. Mi chiedo: dal 16 novembre ad oggi c’è stata un contatto fra l’assessore e il Ministero? Nessuna comunicazione ha raggiunto noi consiglieri. Lo spostamento dei treni merci sulla tratta esterna alla città, nonostante gli slogan, risulta parziale – prosegue Sibau – in quanto il miglioramento si riscontra di giorno, ma di notte la situazione è, se possibile, peggiorata. Dalle parole dell’assessore Santoro non emerge nessuna certezza, se non i cinquanta milioni già stanziati dal Governo per lo snodo ferroviario per Cargnacco.”
Prosegue Giuseppe Sibau : “ Mi domando: c’è un altro progetto a noi sconosciuto dietro tutto questo? Tardiva l’istituzione di un tavolo tecnico permanente per esaminare le modalità viabilistiche visto che per anni i bisogni dei residenti non sono stati considerati. Viene da chiedersi perché questi ritardi visti i costi elevati di gestione e manutenzione dei passaggi al livello oltre ai rischi per l’incolumità dei residenti nei pressi degli stessi. I tempi della politica (e in questo caso non se ne comprende proprio il motivo) sono ancora una volta lontani anni luce dalle esigenze dei cittadini che con ottomila firme hanno già richiesto la soppressione della tratta ferroviaria. Inoltre i lavori per spostare anche i treni passeggeri sulla tratta interrata non richiedono spese ingenti e le stesse Ferrovie dello Stato si sono dette a favore della dismissione dei passaggi a livello nei centri urbani. Qualcosa, quindi, non quadra”.