Alla segretaria politica del Pd, Antonella Grim apparsa recentemente su una tv locale, non interessa l’autonomia regionale, anzi testualmente, l’argomento “non l’appassiona”: cose di scarso interesse, quisquilie locali, come le batoste epocali subite dal suo partito a Monfalcone, Ronchi, Codroipo, Trieste e Pordenone, per le quali i capataz pidini e la sua amata Governatrice stanno pensando di mandarla rapidamente a casa. La Grim è superiore e si concentra sui fatti nazionali e quindi sul referendum che secondo lei cambierà in meglio il volto della nostra nazione guidata purtroppo da Matteo Renzi e dalla intrigantissima superministra Boschi. “Per la Grim – ironizza la segretaria politica di A.R. Giulia Manzan – il nuovo spauracchio è il Senato, responsabile di tutti i mali del Paese e anche delle mancate riforme che comunque la sinistra vuole fare, ma, a suo dire, ha bisogno di tempo per concretizzare. Promesse che si susseguono da mesi insieme alle promesse di dimissioni del premier, mai mantenute. Chissà che scuse troverà il Pd stavolta, quali nemici nascosti, se la consultazione popolare dovesse avere un esito diverso da quello sperato. L’unica cosa che vuole Renzi – chiosa Manzan – è abbattere il contradditorio. Che lo vogliano ammettere o no, i rappresentanti del Pd locale sono pronti a svendere la Regione e la specialità per fare piacere al Capo e farsi tenere al caldo un posticino a Roma”. Sul tema interviene anche Giuseppe Sibau, consigliere regionale di Ar: “Per salvare la testa e la poltrona Grim arriva a mentire sapendo di farlo; ha dipinto lo stravolgimento della Costituzione da parte della cricca Renzi, Verdini e Alfano come il trionfo del regionalismo (parole sue) dicendo che finalmente sindaci e consiglieri regionali saranno protagonisti. Ma forse dimentica – prosegue Sibau – che saranno scelti in proporzione al numero di abitanti e non siamo la Sicilia! Forse la Grim scorda che i primi cittadini hanno già una bella gatta da pelare con la gestione dei profughi, la crisi di molte aziende e le conseguenti perdite di lavoro che stanno mettendo in crisi intere famiglie, a cui il Governo nazionale e regionale non stanno dando risposte sufficienti perché la priorità, per i renziani, è salvare la faccia e la poltrona. “